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Home » Argomenti » Cambiamento climatico » Cambiamenti climatici e perdite agricole: quale ruolo per le assicurazioni?

Articolo stampato dal sito https://carlocarraro.org
Cambiamenti climatici e perdite agricole: quale ruolo per le assicurazioni?

Tags: agricoltura, assicurazioni, eventi estremi  |   Data: 26 Settembre 2016  | Nessun commento

agriculture-insurances-bnGli eventi meteorologici estremi, quando si abbattono su sistemi socioeconomici esposti e vulnerabili, possono causare rilevanti impatti economici negativi, in particolare nel settore agricolo (IPCC, 2014).

I disastri naturali sono costosi sia in termini di prevenzione che in termini di recupero dopo l’evento (UNISDR, 2015). Negli ultimi tempi, l’attenzione posta sull’importanza di dotarsi di adeguate infrastrutture di protezione è riuscita a ridurre la vulnerabilità di diverse zone, in termini di beni esposti; tuttavia, le nuove soluzioni ingegneristiche, accompagnate alla crescita della popolazione, al miglioramento del tenore di vita e alla conseguente concorrenza per il possesso della terra, hanno favorito lo stanziamento di famiglie e attività economiche in luoghi potenzialmente pericolosi. Ne è conseguita una crescita dei rischi e dei danni, come combinazione – da un lato – di determinate dinamiche socio-economiche e – dall’altro – dell’intensificazione di eventi meteorologici estremi, risultato dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo (IPCC, 2014).

Questo tema è particolarmente sentito dalle attività del settore agricolo che, per la loro necessità di occupare aree vaste e per loro basso valore per unità di superficie, vengono spesso spostate in posizioni rischiose, come ad esempio nelle pianure alluvionali.

 

Esistono strumenti che offrono una compensazione finanziaria a chi viene colpito dai disastri. Ad esempio, nei grandi disastri in cui non c’è responsabilità legale, i fondi per le emergenze nazionali (per lo più attraverso aiuti di stato) hanno tradizionalmente svolto un ruolo di primo piano. Questi fondi sono però molto costosi e la distribuzione dell’onere può risultare iniqua. Un approccio alternativo è quello delle soluzioni assicurative, che danno il diritto agli assicurati di ricevere un risarcimento, in caso di sinistro, in cambio del regolare pagamento di una somma (il premio assicurativo) (EC, 2013a; OECD, 2015; UNISDR, 2015; WEF, 2016).

L’assicurazione, creando una distinzione tra danni (tutti gli impatti conseguenti al disastro) e perdite (danni non recuperabili attraverso l’assicurazione), facilita il recupero dopo un disastro. I risarcimenti sono resi possibili da fondi di capitale, costruiti sulla base di valutazioni attuariali e della legge dei grandi numeri. I sistemi assicurativi con ampie coperture e sottoscrizioni offrono alcuni vantaggi rispetto ad altri strumenti di compensazione dei danni:

  • l’assicurazione non è limitata da un quadro di responsabilità;
  • l’assicurazione rimuove l’incertezza sui requisiti per ottenere i risarcimenti (vs. i fondi per le emergenze);
  • l’assicurazione è (almeno in parte) finanziata dagli assicurati, alleviando così la pressione sul bilancio pubblico (vs. i tradizionali fondi pubblici per le emergenze / gli aiuti di stato).

Recenti studi dimostrano che una copertura assicurativa del 50% può ridurre l’impatto degli eventi estremi sulla crescita economica nel lungo termine (250 anni) di ben il 40% rispetto a una situazione senza assicurazione, rendendo quindi i danni da disastro quasi irrilevanti (S&P, 2015a, 2015b). All’opposto, un’eccessiva dipendenza dai fondi pubblici per le emergenze può portare al declassamento dei rating sovrani – già vulnerabili a causa della grande recessione -, rafforzare i vincoli di bilancio e limitare la capacità di recupero dopo un disastro. Ad esempio, una tempesta tropicale eccezionale (di quelle attese ogni quarto di secolo) potrebbe declassare il rating sovrano fino a 2 punti in Bangladesh e 2,5 punti in Repubblica Dominicana (S&P, 2015a, 2015b). Inoltre, i meccanismi di assicurazione, definendo il prezzo sulla base di una valutazione del rischio, introducono incentivi per l’adozione di comportamenti di mitigazione del rischio stesso (Surminski et al., 2015).

 

L’assicurazione agricola è uno strumento eterogeneo che può assumere diverse forme (si veda tabella 1), esplorate in dettaglio in un recente libro di Dionisio Perez, ricercatore presso la FEEM (Cf. Pérez-Blanco et al. 2016). Può essere fornita da un assicuratore commerciale (come nel caso dell’Australia), dal settore pubblico (si veda il caso greco) o da un gruppo di agricoltori, tramite un accordo formale  (fondi mutualistici) o informale (metodo comunemente utilizzato nei Paesi in via di sviluppo). I fondi mutualistici e le soluzioni di assicurazione informale tra gli agricoltori sono spesso le uniche alternative possibili nei Paesi in via di sviluppo, per la presenza di ostacoli tecnici, di restrizioni di capitale o per la poca disponibilità di dati (Kaminsky et al., 2012; Plantier, 2014).

Nei Paesi sviluppati, le esperienze con i fondi mutualistici sono state tradizionalmente sviluppate a livello locale, ma la nuova Politica Agricola Comune dell’Unione Europea (PAC) 2014-2020, promuovendone l’adozione e offrendo loro sussidi per aiutarli a capitalizzare e superare le barriere tecniche, potrà stimolarne la diffusione (EC, 2013b).

Guardando alla tipologia di rischio coperto dall’assicurazione, negli Stati Uniti l’assicurazione agricola si rivolge generalmente al reddito (FCIC, 2014), mentre altrove prevale la copertura della resa.

 

Tabella 1. Tipologie di assicurazioni

Variabile Categorie Esempi
Tipo di assicuratore Pubblico Canada, Cipro, Grecia
Commericale US, Cina, America Latina, Caraibi, resto dell’UE
Fondi mutualistici

 

Paesi in via di sviluppo (prevalentemente informali), esperienze locali in Paesi sviluppati (formali)
Copertura del rischio Resa UE, Australia, Giappone, Paesi in via di sviluppo
Reddito US
Profitto Canada
Capitalizzazione Privata Australia, assicurazione informale in Paesi in via di sviluppo
Pubblico-privata Tutti gli schemi di assicurazione agricola con significativa penetrazione di mercato a livello nazionale
Meccanismo di valutazione delle perdite Valutazioni sul campo La maggior parte degli schemi di assicurazione agricola con significativa penetrazione di mercato a livello nazionale
Index-based Australia, Paesi in via di sviluppo (studi pilota)

Fonte: adattato da Pérez-Blanco et al. (2016)

 

Nonostante i vantaggi rilevanti che possono portare, le assicurazioni non rappresentano una panacea. Esiste una vasta scelta di schemi assicurativi per l’agricoltura e l’efficacia di ciascuno, il suo successo o il suo insuccesso, sono condizionati da diversi elementi, a partire dalla politica di gestione del rischio adottata in un determinato contesto e da altri fattori specifici del luogo in questione (come ad esempio: vincoli di bilancio, esposizione, vulnerabilità), fino agli accordi istituzionali in essere.

Inoltre, i cambiamenti climatici, insieme alla crescita della popolazione e alla crescita economica, aumentano l’incertezza e sfidano i tradizionali principi attuariali (legge dei grandi numeri), rendendo insufficienti gli strumenti convenzionali. L’incertezza può risultare in danni più elevati e/o in tassi di penetrazione più bassi e può rendere necessario un sostegno pubblico aggiuntivo. I vincoli di bilancio, in molti casi aggravati dalla crisi finanziaria, richiedono una riformulazione degli attuali sistemi di indennizzo dei danni e una transizione verso sistemi più efficienti, come la definizione delle tariffe sulla base dei rischi (risk-based pricing), sistema applicato da  Flood Re (Regno Unito). Per riassumere, lo sviluppo delle polizze assicurative sopra descritto offre opportunità per migliorare la resilienza ai rischi, ma è necessaria un’adeguata cautela per trasformare tali opportunità in progressi tangibili e reali (Surminski et al., 2016).

 

Questa esigenza è stata notata dalla comunità scientifica, che ha studiato a fondo i presupposti per lo sviluppo di schemi di assicurazione agricola che soddisfino al meglio le necessità emerse. Il quadro politico e il contesto normativo rappresentano dei fattori chiave per garantire il successo di tali schemi, ma la loro grande varietà rende difficile la definizione di un regime di assicurazione agricolo “universale”. Nel frattempo, sono state però sviluppate metodologie standardizzate per calcolare i premi assicurativi con crescente precisione e, nonostante l’incertezza continui a sfidare la validità di questi modelli, i progressi registrati sono rilevanti. Ad esempio, molti modelli già incorporano simulazioni dei cambiamenti climatici nelle loro valutazioni dei premi base, il che aiuta a informare meglio le decisioni di attori pubblici e privati.

Guardando alle lacune da colmare, lo studio della disponibilità a pagare per le assicurazioni che coprono il profitto rimane ancora in una fase iniziale, e sono diverse le questioni ancora  aperte, in particolare per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo. La necessità di sovvenzioni pubbliche per conseguire tassi di penetrazione più elevati a prezzi accessibili complica il compito del settore pubblico e rappresenta un grave problema nel caso di schemi assicurativi destinati a coprire eventi siccitosi o, più in generale, per le assicurazioni sulle colture. Si rendono quindi necessari nuovi sviluppi nella ricerca.

 

 

Riferimenti

Agriculture and Agri-Food Canada – Government of Canada, 2011. AgriStability [WWW Document]. URL http://www.agr.gc.ca/eng/?id=1291990433266#l1 (accessed 4.11.14).

Bielza, M., Conte, C., Dittman, C., Gallego, J., Stroblmair, J., 2008. Agricultural Insurance Schemes (Report No. AGRI-2005-0321). European Commission, Ispra (Italy).

EC, 2013a. Green Paper on the insurance of natural and man-made disasters (Communication No. COM(2013) 213 final). European Commission, Strasbourg.

EC, 2013b. Regulation (EU) No 1305/2013 of the European Parliament and of the Council of 17 December 2013 on support for rural development by the European Agricultural Fund for Rural Development (EAFRD) and repealing Council Regulation (EC) No 1698/2005.

FCIC, 2014. Federal Crop Insurance Corporation (FCIC) – Official site [WWW Document]. Fed. Crop Insur. Corp. FCIC. URL http://www.rma.usda.gov/fcic/ (accessed 4.11.14).

IPCC, 2014. IPCC Fifth Assessment Report (AR5) (No. WGII). Intergovernmental Panel on Climate Change, Geneva (Switzerland).

Kaminsky, G.L., Lyons, R.K., Schmukler, S.L., 2012. Mutual Fund Investment in Emerging Markets. World Bank Econ. Rev. 15, 315 – 339.

OECD, 2015. The Economic Consequences of Climate Change. Organisation for Economic Co-operation and Development, Paris.

Pérez-Blanco, C.D., Delacámara, G., Gómez, C.M., 2016. Crop insurance in drought conditions, in: Handbook of Drought, Environmental Impacts and Analysis of Drought and Water Scarcity. CRC Press, Taylor & Francis, Boca Raton (US).

Plantier, L., 2014. Globalisation and the Global Growth of Long-Term Mutual Funds. ICI Glob. Res. Perspect., ICI Global Research Perspective 1.

S&P, 2015a. The Heat Is On: How Climate Change Can Impact Sovereign Ratings (Report), RatingsDirect. Standard & Poors.

S&P, 2015b. Storm Alert: Natural Disasters Can Damage Sovereign Creditworthiness (Report), RatingsDirect. Standard & Poors.

Surminski, S., Aerts, J.C.J.H., Botzen, W.J.W., Hudson, P., Mysiak, J., Pérez-Blanco, C.D., 2015. Reflections on the current debate on how to link flood insurance and disaster risk reduction in the European Union. Nat. Hazards 79, 1451–1479. doi:10.1007/s11069-015-1832-5

Surminski, S., Bouwer, L.M., Linnerooth-Bayer, J., 2016. How insurance can support climate resilience. Nat. Clim. Change 6, 333–334. doi:10.1038/nclimate2979

Taylor, M., 2001. Get a GRP? Top Prod. 7.

UNISDR, 2015. Global assessment report on disaster risk reduction 2015 (No. 2015), Global Assessment Report. United Nations Office for Disaster Risk Reduction, Geneva (Switzerland).

UNISDR, 2011. Hyogo Framework for Action 2005-2015 mid-term review (Report). United Nations Office for Disaster Risk Reduction, Geneva (Switzerland).

WEF, 2016. Global Risks 2016 (Report No. 11th Edition), Global Risks. World Economic Forum.

 

Riconoscimenti

Carlos Dionisio Perez ha contribuito alla redazione di questo articolo.


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