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Le principali sfide globali dei nostri giorni ci pongono davanti ad una serie di trasformazioni necessarie, per molti versi già osservabili.
La rivoluzione digitale, che sta cambiando il nostro modo di apprendere, insegnare, lavorare, comunicare, interagire, produrre, ….. E sta trasformando le nostre società, mettendo in pericolo posti di lavoro ed equilibri sociali, ma aprendo moltissime altre opportunità.
I cambiamenti climatici, che aprono le porte alle trasformazioni energetiche ma anche a nuovi conflitti globali e moti migratori da gestire; ad un nuovo e diverso sviluppo economico, ma anche alla necessità di garantire una sicurezza alimentare, idrica e sanitaria; dad una nuova maggiore vulnerabilità dei nostri sistemi sociali ed a maggiori disuguaglianze.
Il progresso tecnologico, che fornisce nuovi strumenti e soluzioni, aumenta la produttività ed allunga le nostre vite, ma apre allo stesso tempo grandi problemi di tipo demografico e sanitario.
I nuovi equilibri geopolitici, che favoriscono la crescita globale, ma riducono i livelli di collaborazione tra paesi, mentre invece questi sono indispensabili per affrontare le sfide del futuro, a partire da quelle mediche, e la recente pandemia ne è un esempio, fino a quelle migratorie o climatiche.
Prepararsi a questo futuro significa adeguare i settori dell’educazione e della formazione per allenare nuove competenze e professionalità in grado di seguire le evoluzioni del mondo del lavoro. Significa cercare soluzioni efficaci per affrontare tali sfide attraverso l’evoluzione del capitale umano e della tecnologia al suo servizio. Significa individuare soluzioni alle crisi climatiche, sanitarie, demografiche, preparandoci per tempo e con gli strumenti più appropriati.
Questo blog vuole offrire uno sguardo su questo futuro. Ad un futuro che sta delineandosi in modo sempre più preciso, che ci incuriosisce e talvolta ci sorprende. Ad un futuro cui, imparando a conoscerlo, possiamo contribuire a dare forma.
Perchè, come scrive Alessandro Baricco, “Lui non cercava mai di capire cos’era il mondo, ma, sempre, cosa stava per diventare il mondo. Voglio dire che, ad affascinarlo, nel presente, erano gli indizi delle mutazioni che, quel presente, avrebbero dissolto. Erano le trasformazioni, che lo interessavano”.