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Articolo stampato dal sito https://carlocarraro.org
Nuove competenze per nuovi lavori

Data: 7 Aprile 2020  | Nessun commento

L’ultimo decennio ha visto un aumento dell’intensità nell’uso delle nuove tecnologie nei social e nei contesti aziendali. Il processo attraverso il quale queste tecnologie influiscono sul modo in cui interagiamo con gli altri ed il lavoro è diventato collettivamente noto come Digital Transformation. Le tecnologie digitali si sono rivelate in grado di aumentare la concorrenza globale e di offrire allo stesso tempo un’opportunità alle aziende per ripensare i modelli di business esistenti, i processi e il modo in cui raggiungono e interagiscono con i clienti.

 

Inoltre, il mercato unico mondiale che il digitale mette a disposizione permette l’internazionalizzazione di molte imprese che altrimenti con difficoltà attraverserebbero le frontiere nazionali, favorendo quindi la crescita di produzione e occupazione. I benefici della trasformazione digitale possono essere sfruttati soprattutto dalle PMI, ma solo se queste si dotano delle competenze necessarie per trarne profitto. Diviene pertanto necessario, e sempre più pressante, rinnovare e/o acquisire competenze digitali, a tutti i livelli ed in tutti i settori.

 

La digitalizzazione dell’economia influenzerà infatti le imprese in tutti i settori dell’economia. Un sondaggio del World Economic Forum (WEF) per il rapporto The Future of Jobs ha studiato i driver del cambiamento attraverso 366 aziende in 13 paesi che coprono 13 milioni di dipendenti. Questi driver includevano fattori demografici, che erano per lo più considerati già avere avuto un impatto sui posti di lavoro, ma anche fattori tecnologici, comprese le tecnologie cloud e l’intelligenza artificiale, il cui impatto dovrebbe invece divenire rilevante nel prossimo futuro. In effetti, circa il 90% dei posti di lavoro in Europa dovrebbe a breve richiedere un qualche tipo di competenza digitale e il 40% dei lavoratori è preoccupato di non disporre delle competenze digitali necessarie per svolgere il proprio lavoro in futuro (BMC survey: www.newsroom.bmc.com).

 

I lavoratori percepiscono un divario tra le abilità che posseggono e quelle che saranno richieste per il loro lavoro. Una preoccupazione che riguarda non solo i lavoratori non qualificati, che dovrebbero dover acquisire almeno alcune competenze tecnologiche di base, ma anche la forza lavoro qualificata. Il 29% degli intervistati che lavora nei servizi ICT ritiene probabile che le loro competenze diventeranno obsolete nel prossimo futuro. Anche le competenze dei dipendenti nei servizi finanziari, assicurativi e immobiliari (24%) e professionali, scientifici o i servizi tecnici (23%) sono ad alto rischio di obsolescenza.

 

Cosa sono le competenze digitali? L’Unione Europea definisce competenze digitali quelle che “comprendono la capacità di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni ed utilizzarle in modo critico e sistematico, valutandone la pertinenza, distinguendo il reale dal virtuale e riconoscendo i collegamenti tra le informazioni” (DigComp: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe, JRC, 2013). Le competenze digitali si basano quindi su abilità di base che includono alfabetizzazione digitale, ma anche competenze più soft, come abilità sociali o creatività. Dall’analisi dell’unione europea contenuta in un altro rapporto (New Professions, New Educational Methods, New Jobs) emerge che:

 

  • I lavori che richiedono competenze di ingegneria e sviluppo del software sono quelli più richiesti negli Stati membri dell’UE, seguiti da social media e marketing digitale, con la maggior parte dei posti vacanti per posizioni di livello medio o senior.
  • Le offerte di lavoro che richiedono competenze come Software Engineering, Internet of Things, User Interface e User Experience tendono a concentrarsi su posizioni di medio livello, mentre offerte per Search Engine Optimization, Social Media and Digital Marketing sono richieste ad un livello inferiore.

 

Confrontando il numero totale di posti vacanti con il numero rimanente dopo 90 giorni, è stato anche possibile identificare le competenze che sono più difficili da trovare sul mercato: Machine Learning e Internet of Things hanno il minor numero di posti vacanti aperti dopo 90 giorni rispetto al numero totale. L’apparente relativa facilità di trovare esperti sia in Internet of Things che in Machine Learning è abbastanza inattesa, poiché queste tecnologie sono un driver chiave della digitalizzazione e trasformazione industriale e le competenze ad esse collegate sono relativamente nuove per le quali il divario tra domanda e offerta dovrebbe essere maggiore. Ma è anche possibile che competenze come Data Science, Software Engineering o Cloud Computing rientrino tra quelle richieste per Machine Learning e IoT, rendendo quindi questo dato spurio.

 

Per quanto riguarda i settori, quello dove c’è il maggior numero di richieste è ovviamente quello delle ICT che include giganti come Google, Apple e Microsoft. Anche società di consulenza internazionali come Deloitte, KPMG, Capgemini and Accenture segnalano una richiesta di competenze digitali che rimane insoddisfatta, per il momento ben più che nel settore finanziario o delle telecomunicazioni. Questo sembra indicare che per il momento le imprese preferiscono utilizzare dei consulenti per guidare la loro trasformazione digitale, piuttosto che assumere direttamente al loro interno dei lavoratori e dirigenti con quelle competenze oppure formare i loro attuali dipendenti.

 

Ma il mercato sta cambiando e la fase attuale, basata sul supporto si consulenti, sarà sostituita da una nuova fase in cui le imprese in tutti i settori assumeranno manager e dipendenti con competenze digitali. È quindi necessario investire ora in questo tipo di formazione. Non in modo specialistico, ma interdisciplinare, come fa ad esempio, il corso di laurea in Digital Management che Ca’ Foscari ha recentemente lanciato assieme ad H-Farm (https://www.unive.it/badm/) nel nuovo bellissimo campus costruito ai margini della laguna di Venezia (https://www.h-farm.com/it/chi-siamo/h-farm-campus).


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